Anno scolastico all’estero

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Le opportunitá

Avete mai sentito parlare di “Anno scolastico all’estero“? Di che cosa si tratta? Trascorrere un’ esperienza scolastica in un paese straniero è certamente il modo più efficace per imparare una lingua, dato che il processo di immersione è totale.

È un’esperienza assolutamente produttiva sia per quanto riguarda il lato formativo, considerando la possibilitá si studiare le stesse materie ma dal punto di vista di un altro popolo, sia per quanto riguarda il lato personale.

Considerando infatti le difficoltá e le svariate prove a cui lo studente é sottoposto, come ambientarsi in un luogo nuovo, dove si parla una lingua magari a volte incomprensibile, farsi dei nuovi amici e crearsi un giro di persone sulle quali poter contare, questo rappresenta certamente un modo diverso, accelerato ed apprfondito di maturazione personale.

Studiare un anno scolastico all’estero è una grande esperienza a livello personale e accademico.

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Anno scolastico all’estero: come funziona?

Il programma di studi esperienza scolastica all’estero è un corso durante il quale lo studente si trasferisce a studiare fuori dal proprio paese di origine durante un trimestre, un semestre o un anno scolastico intero.

Quando si tratta di un corso completo, la convalida degli studi al ritorno è normalmente garantita.

Questo permette allo studente di reinserirsi nell’anno in corso del paese natale senza dover perdere il precedente ed avere, praticamente, la stessa conoscenza del resto dei propri compagni di classe.

Agenzie specializzate si preoccupano di portare a termine l’intero processo di convalida, in modo che lo studente si possa concentrare nel godersi l’esperienza, lasciando nelle loro mani tutta l’organizzazione, le scartoffie e la burocrazia!

In tutti i casi vogliamo chiarire di cosa si tratta e come influisce la normativa Italiana sulla nostra esperienza all’estero.

La Normativa Italiana

La normativa italiana é redatta dal MIUR e corrisponde al  D.Lgs n. 297 (art. 192) del 16/04/1994 e alle successive circolari ministeriali (nota del MIUR n. 843 del 10/04/2013, C.M 181 del Marzo 1997, C.M 236 dell’ottobre 1999, D.P.R. 323/98).

La Normativa parla di “mobilità studentesca internazionale individuale” e ha per oggetto le linee guida riguardanti la possibilità di trascorrere un periodo di studi individuale riconosiuto all’infuori del proprio paese natale.

Cercare questa Nota sul sito del MIUR è quasi un’impresa epocale, ma si trovano facilmente riferimenti un po’ ovunque nel web, compresi quelli delle scuole.

All’interno del testo di parla quindi della possibilità per gli studenti italiani di trascorrere un determinato periodo all’estero, regolamentandone il riconoscimento, ai fini della riammissione nella scuola italiana.

Questo periodo puó avere una durata variabile, sebbene non superiore all’anno scolastico e non inferiore a 60 giorni.

Le scuole devono  “favorire la scelta dello studente ed agevolare il suo rientro nella classe d’origine”.

In caso di debito scolastico, dovrà essere stabilita una procedura idonea per ottenere lo scrutinio finale prima della partenza dello studente (quindi anticipando le verifiche di settembre).

Allo stesso modo verrà rettificata una procedura per verificare che lo studente abbia acquisito le nozioni sufficienti al totale reintegro nella classe di origine.

Di conseguenza i consigli di classe dovranno stabilire se ed in quali materie sarà necessario un’esame integrativo.

La scuola Italiana

La scuola italiana considera un’esperienza di studio e formazione all’estero per lo studente come fondamentale parte integrante del percorso didattico, di formazione ed istruzione.

Per quanto riguarda le linee guida generali del comportamento dell’istituto d’istruzione d’origine, va considerato che la normativa rende obbligatorio, per quasi tutte le scuole, favorire il periodo di studi  internazionale.

Molte scuole, recependo appieno queste linee guida del MIUR, organizzano esse stesse scambi con istituti siti in altri paesi (e possono candidarsi per l’Erasmus +);

Altre ancora possiedono una vera e propria figura di “tutor per la mobilità”, che si occupa passo a passo della pianificazione del viaggio.

Spesso si tratta di un docente di lingua straniera, o del preside o vice preside, ma non necessariamente.

Alcune altre invece non si adeguano, o non sanno come comportarsi, altre ancora temono o già soffrono una “fuga” di studenti rendendo difficile l’organizzazione di classi e programmi didattici.

Per la riammissione alla scuola italiana servirà la pagella della scuola superiore frequentata all’estero, necessaria ad attestare la frequenza del periodo scolastico scelto.

Quindi, uno studente che decida di trascorrere un intero anno scolastico all’estero, concludendolo prima dell’inizio del nuovo anno, verrá regolarmente riammesso nell’istituto di provenienza.  A scuola risulterà assente giustificato e non perderà l’anno.

La scuola italiana poi, in base alla valutazione del consiglio di classe, potrà decidere di verificare l’acquisizione di alcune competenze ritenute fondamentali.

Da parte dello studente è quindi necessario informare i propri docenti e la scuola italiana sulla decisione di intraprendere questo periodo scolastico all’estero.

Ogni scuola dovrebbe perciò inserire nel POF, il Piano per l’offerta formativa, l’opportunità di trascorrere  determinati periodi di studio all’estero.

È anche possibile svolgere all’estero il progetto di alternanza scuola-lavoro, sulla base delle ore previste dal  programma didattico (400 ore per gli istituti tecnici e professionali e 200 ore per i licei).

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Quando conviene Partire?

Storicamente in Italia gli studenti che decidono di trascorrere un’esperienza formativa all’estero, scelgono  il 4º anno della scuola superiore secondaria.

Il motivo principale della scelta è senza dubbio la facilità con la quale il programma di studi italiano si adatti alle differenze dei programmi didattici internazionali.

Va anche detto che, proprio durante questo 4º anno, la maggior parte dei ragazzi italiani entra nella maggiore età rendendo le pratiche di inserimento piú snelle ed evitando molti cavilli burocratici.

Infine é scontato dire che un ragazzo di 18 anni possiede non solo una personalitá piú sicura ed equilibrata rispetto ad un quindicenne, ma anche un senso di orientamento, responsabilità e sacrificio differente dai teenagers  piú piccoli.

Possiamo peró consigliare di prendere in considerazione anche altri anni scolastici senza mai dimenticare che: sia il primo anno di scuola secondaria superiore, che l’ultimo vanno tassativamente scartati!

Per il primo anno scolastico non si avrebbe infatti il tempo necessario sia per i permessi che per la coformazione della parte didattica molto differente nei distinti paesi dell’unione europea.

Sarebbe davvero proibitivo scegliere di trascorrere l’ultimo anno di scuola, o un periodo di esso, all’estero.

Risulta così abbastanza semplice scegliere tra il secondo, terzo, e quarto anno, o un periodo di almeno 60 giorni all’inerno di uno di essi.

Abbiamo anche giá accennato alla possibilitá di trascorrere un periodo piú limitato all’estero, senza perdere peró mesi scolastici.

Anche questa é una buona opzione per perfezionare una lingua straniera o migliorarla in caso di situazioni di bilinguismo.

Anche per quest’opzione, per quanto piú complessa e complicata a livello burocratico, il MIUR ne delinea la normativa.

Durante i mesi trascorsi in un’ istituzione scolastica straniera, lo studente studierá le stesse materie con programmi affini alla didattica italiana.

Verranno considerati quiesti giorni come “assenze giustificate”, e gli studenti verranno ammessi, una volta superato un esame, alle loro classi di appartenenza in Itala.

Anche in questo caso é fondamentale che la scuola di origine collabori nella ricerca e nell’approvazione del piano di studi.

Tempistiche

Pianificare un periodo di studi all’estero é un procedimento che richiede tempo e pazienza.

La nostra esperienza suggerisce di iniziare a programmare questo percorso didattico almeno un anno prima.

Tra i mesi di ottobre e dicembre dell’anno precendente alla partenza conviene quindi avere non solo le idee chiare riguardo alla destinazione, ma aver giá avviato le pratiche burocratiche prenotando, per esempio, colloqui personali.

Ovvero, per chi decidesse di partire per esempio durante il anno, entro il 15 dicembre del 3° anno di studi dovrebbe aver giá organizzato la partenza.

Tutto questo tempo garantisce la perfetta riuscita, almeno dal punto di vista organizzativo, dell’esperienza all’estero.

Agendo così aumentiamo anche le possibilitá di trovare un istituto scolastico d’accoglienza simile, per programma di studi e didattica, a quello di origine.

Quali mete scegliere

È molto importante scegliere adeguatamente dove studiare durante il nuovo anno scolastico.  Bisogna infatti tener conto di quale corso scegliere, del proprio stile di vita, degli obiettivi che si vogliono raggiungere, ecc.

La scelta della meta quindi presupponde un’analisi previa precisa e puntuale e dovrebbe accogliere un ventaglio di possibilità abbastanza ampio.

Va consderato in primis l’aspetto geografico, la lingua che si vuole perfezionare e la eventuale possibilitá di sviluppo del proprio percorso di studi.

Partendo dal presupposto che la lingua che piú interessa migliorare ad uno studente italiano sia l’inglese, é abbastanza sorprendente notare la numerosa richiesta che perviene annualmente nelle scuole italiane per la conoscenza e l’approfondimento della lingua Spagnola.

Pertanto, abbiamo creato una top 5 delle migliori destinazioni internazionali dove trascorrere un periodo scolastico e perché.

Le 5 migliori destinazioni per trascorrerre un’esperienza scolastica all’estero

  • Irlanda del sud: Per tradizioni, cultura e religione, l’irlanda del sud é una meta molto attrattiva. A parte l’oggettiva vicinanza geografica, grazie al suo sistema didattico, abbastanza affine a quello italiano, sarà molto più facile adattarsi nelle famiglie d’accoglienza e seguire le dinamiche del corso.
  • Ontario (Canada): il Canada è una destinazione sempre più popolare tra gli studenti delle scuole superiori, ed in particolare la regione dell’ Ontario e Quebec, dove hanno un alto livello di insegnamento e metodi di apprendimento moderni ed innovativi, oltre al prevalente bilinguismo della zona. Inoltre, i requisiti di accesso sono più flessibili rispetto ad altre destinazioni come gli Stati Uniti.
  • Stati Uniti: è uno dei leader mondiali nel settore dell’istruzione. Boston, la capitale del Massachusetts, ritenuto il più europeo tra gli stati americani, ha prestigiosi college ed università. È una destinazione perfetta se si ha l’intenzione di studiare durante il 4º anno di scuola superiore. Sicuramente si potrà godere di un eccellente ambiente accademico internazionale e sarà un punto di forza nel tuo curriculum per far fronte al tuo futuro professionale.
  • Regno Unito: la costa sud del Regno Unito, è un’ottima destinazione per gli studenti più giovani. Questa zona è molto ben apprezzata grazie all’elevato livello di istruzione dei suoi centri e della qualità delle famiglie che accolgono gli studenti internazionali.
  • Spagna: se la tua lingua è lo spagnolo, la Spagna è senza dubbio l’opzione migliore. Più vicina rispetto ai paesi dell’america latina, la penisola iberica risulta essere la scelta piú azzeccata. Il sistema educativo del paese segue uno schema simile al nostro, è di alto livello ed ha un numero molto basso di studenti italiani nei suoi centri. Considerati inoltre i nostri primi cugini, la proverbiale accoglienza spagnola garantirà un inserimento quasi immediato.

Una buona consulenza professionale è essenziale quando si sceglie la destinazione ed il tipo di corso per completare un anno scolastico all’estero.

Chi può farlo?

In teoria è un’esperienza fattibile per tutti gli studenti italiani, ma a chi ha molte difficoltà interdisciplinari, viene sconsigliato, quindi serve o servirebbe un buon curriculum scolastico pregresso.

Ovviamente, non si può improvvisare: per potere partire in tutta sicurezza ed affrontare un anno di studio all’estero, senza famiglia al seguito, con tutte le difficoltà che ciò comporta, bisogna raccogliere informazioni dettagliate e affidarsi ad associazioni che siano serie, affidabili e da anni impegnate nel settore degli scambi culturali e scolastici.

Per paesi dove si parlano lingue che si studiano a scuola – come inglese, francese o spagnolo, sarà avvantaggiato chi ha una  competenza linguistica di livello almeno B2.

In tutto l’articolo abbiamo cercato di dare una visione generale di quello che significa vivere un’esperienza di studi all’estero; favorendo forse la spiegazione dei pro, e tralasciando forse i contro.

Ovviamente la distanza da casa, le differenze culturali del paese d’accoglienza e l’immersione totale in uno stile di vita a cui non si é abitati, fanno parte dei lati negativi.

Ma per il resto, siamo fermamente convinti dell‘importanza e dell’utilità di una tale esperienza non solo per i motivi giá citati ma anche per la preparazione didattica e psicologica ormai fontamentale  in una realtá  internazionale.

 

Desiderate ricevere maggiori informazioni in merito? Scriveteci all’indirizzo email [email protected] con oggetto “INFO ANNO SCOLASTICO ALL’ESTERO“.

 

 

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