Il Governo rinuncia alla riforma della legge sull’aborto

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51e3ff4c21fc1La riforma della legge sull’aborto non ci sarà, così ha deciso il Governo, che a causa della mancanza di consensi che questa riforma ha creato, si vede costretto a rimangiarsi la parola: la riforma sull’aborto, infatti era una delle promesse elettorali del Partito Popular.

Molte sono le persone che hanno protestato contro la riforma. Ricordiamo tra le tante manifestazioni, la protesta delle Femen lo scorso ottobre.

La legge sull’aborto è stata approvata nel 2010, sotto il governo socialista di Zapatero e prevede la possibilità per una donna di interrompere la gravidanza fino a 16 settimane dal concepimento e in caso al feto venga diagnosticata una malformazione, fino a 22 settimane.

La riforma, invece, voleva rendere possibile l’aborto solo in caso i medici dichiarassero che portare avanti la gravidanza avrebbe messo in pericolo la salute fisica o mentale della madre e in caso il concepimento fosse stato un atto di violenza. In questo secondo caso, lo stupro avrebbe dovuto essere denunciato precedentemente alla polizia.
La riforma quindi avrebbe cancellato anche la possibilità di abortire in caso di malformazione del feto.

Molte le voci che si dicono contente del ritiro della riforma.

“Stiamo tornanda un poco dove non dovremmo mai smettere di essere: in un quadro europeo che rispetta la decisione delle donne e soprattutto dove l’aborto viene eseguito in condizioni sicure e ugualitarie.”

Così afferma Isabel Serrano, portavoce di Decidir Nos Hace Libres, sito per i diritti delle donne, nato proprio per protestare contro la riforma e riaffermare il diritto delle donne di poter decidere di interrompere una gravidanza.

Il fallimento della riforma ha portato a dimettersi il Ministro della Giustizia Alberto Ruiz-Gallardón, uno dei suoi maggiori promotori.

Le legge sull’aborto però non smetterà di essere argomento di discussione. Rajoy vuole comunque modificare la parte di legge che permette alle giovani di 16 e 17 anni di poter abortire anche senza il permesso dei genitori.

Vedremo se in futuro il PP riuscirà a modificare questa controversa legge o se il peso dell’opinione pubblica riuscirà a mantenerla invariata ancora a lungo.

 

 

Diana Sponza

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