Roberta, Erasmus a Granada

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Abbiamo intervistato Roberta. Laureata in Sociologia, specialistica, alla Sapienza di Roma, ha fatto l’Erasmus a Granada. Lo scorso anno ha intrapreso il Master in EUropean Project Manager presso le sedi di Lecce, Varsavia e Bruxelles con stage in una Ong a Madrid.

Ecco la sua intervista  

Ciao Roberta, ci puoi spiegare come hai avuto questa opportunità?

La fantastica esperienza di partire per 10 mesi a Granada mi è stata offerta grazie al Progetto Erasmus. E’ successo tutto per caso inviai tutta la documentazione all’ufficio degli scambi nella mia facoltà e una bella mattina ricevetti una chiamata e dopo tre mesi ero in Spagna!

Granada da vivere: quali sono i lati positivi e quelli negativi, quali le prime difficoltà e come sei riuscito a risolverle?

Granada è una città meravigliosa, perfetta per chi come me fa la prima esperienza all’estero. I suoi lati positivi sono tanti, è facile da vivere, piena di studenti, economica e accogliente. Sinceramente in 10 mesi non sono riuscita a trovare aspetti negativi, ne tantomeno difficoltà.

Quali sono le motivazioni che ti hanno spinto a studiare fuori dall’Italia? Pensi di aver fatto una scelta giusta? E perché?

Avevo voglia di cambiare, di fare nuove esperienze e di conoscere abitudini e culture differenti. Mi entusiasmava anche l’idea di studiare una nuova lingua e di entrare a far parte di un sistema universitario diverso rispetto a quello italiano.

Credo che il progetto Erasmus dovrebbe essere obbligatorio durante la carriera universitaria perché ti fa crescere tanto e ti da strumenti per poter guardare e vivere il futuro con occhi diversi.

 

Il mondo universitario in Spagna: in che modo è diverso da quello italiano? Quali sono le tue opinioni a riguardo?

Come dicevo precedentemente il sistema universitario è completamente diverso dal nostro. Sono sicura che la nostra formazione è sempre più completa rispetto alle altre ma credo che abbiamo difficoltà ad integrarci con altri metodi.

In Spagna ho notato molta più partecipazione diretta degli studenti, era un continuo scambio reciproco tra

ragazzi e professori.

Unico punti a sfavore riguarda il metodo di valutazione durante gli esami, sono tutti scritti e credo che in facoltà tipo la mia sia indispensabile l’esame orale.

Cosa ti e’ mancato dell’Italia?

Sinceramente niente! A parte la mia famiglia ma manco da casa da 10 anni quindi sono abituata!


Cristiano Prudente

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