Erasmus a Murcia: la storia di Anna

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Abbiamo intervistato Anna Rotondi, 25 Anni, di Alberobello (Bari).

Studia Lingue e Letterature straniere e lavoricchia in un negozio di souvenirs ad alberobello, che le dá la possibilitá di comunicare in lingua con la gente. Di tanto in tanto fa delle guide turistiche.

Ci racconta entusiasta del suo Erasmus a Murcia, durato 6 mesi. 


Ciao Anna, ci puoi spiegare come hai avuto questa opportunità?

 

Già quando frequentavo il Liceo, c’era la possibilità di fare il progetto “Comenius” che dava la possibilità di stare lontani da casa per almeno un anno…mia madre non me lo permise, perchè troppo piccola! quando scelsi Lingue e Letterature Straniere all’Università (in particolare Lingue e Culture per il Turismo) lo feci perchè decisa, una volta laureata, a lasciare almeno temporaneamente, Alberobello, il mio paese, e perchè no, anche l’Italia. Quando sentii parlare del progetto Erasmus, non ci pensai due volte, decisi di tentare appena ne avessi avuto la possibiltà! Quando uscì il bando del progetto Erasmus mi diedi subito da fare per cercare di avere la possibilità di partire…Così, dopo qualche peripezia, eccomi…il 2 di febbraio tra paura, terrore e qualche lacrima pronta su un treno che mi avrebbe portata a Roma e da li un aereo che mi avrebbe portata in Spagna…destinazione MURCIA! Ci sono rimasta 6 mesi…bè…sicuramente lo catalogherò come uno dei periodi più belli della mia vita… Un Erasmus, ti cambia la vita…Allarga i tuoi orizzonti, cresci, conosci gente venuta da ogni parte del mondo, e quella gente diventa la tua seconda famiglia! io credo che un Erasmus ti migliori…ti migliora la vita!

Spagna da vivere: quali sono i lati positivi e quelli negativi, quali le prime difficoltà e come sei riuscito a risolverle?

 

Bè, devo dire che il mio arrivo in Spagna è stato, tutto sommato, molto tranquillo. Prima di partire mi misi d’accordo con degli amici che erano partiti prima di me! Dato che il mio aereo, arrivava a Valencia, Domenico, il mio primo punto di riferimento, mi disse quale linea della metro prendere e dove dirigermi per prendere l’autobus che mi avrebbe poi portata a Murcia. Una volta arrivata li, lui, e Michele, erano li ad aspettarmi…ho passato solo la prima notte in albergo, dopo di che, loro mi hanno gentilmente ospitata…Mi hanno aiutato a trovare casa, mi hanno accompagnata all’Università, mi hanno fatto vedere ciò che era importante vedere. Per il resto, l’Università di Murcia è ben organizzata. Dopo un primo incontro, dove ti viene consegnato tutto il materiale necessario ai primi giorni di “sopravvivenza”, organizzano la “Semana de Bienvenida”: visite guidate in centro e fuori città, feste, serate di tapas, paella gigante e tanto altro ancora! Come dire, fanno in modo che quella diventi casa tua…il prima possibile! e sicuramente questo è uno dei lati positivi non solo di Murcia, ma della Spagna in genere! la città è molto tranquilla, certo come ogni grande città ha le sue “zone d’ombra” ma è vivibile, in tutto e per tutto…Ogni notte, oltre ad un buon servizio di vigilanza, per strada potevi fare affidamento su un volontario che io chiamavo “l’uomo della notte” che poteva accompagnarti sino in campo al mondo. Quindi anche per noi ragazze, era più sicuro e semplice tornare a casa alle 5 del mattino con qualche bicchiere di troppo che circolava nel corpo! Ottimo anche il servizio di autolinee nonchè economico!

L’unica pecca??? le MALDITAS CUCARACHAS! Gli scarafaggi!!! non ricordo se “africana” o “americana”, l’unica cosa che ricordo è la rapidità con la quale salivo al quarto piano (senza ascensore, ovviamente) per evitare queste graziose creaturine che erano solite sbucare la notte, per arrampicarsi sulla rampa delle scale, non solo le mie, fortunatamente! Una sera, me la sono persino ritrovata in camera…credo che tutto il vicinato abbia sentito le mie urla quella notte! Se poi non avessi dovuto studiare, credo che sarebbe stato l’Erasmus perfetto!!! 😀

 

Quali sono le motivazioni che ti hanno spinto a studiare ( o lavorato) fuori dall’Italia? Pensi di aver fatto una scelta giusta? E perché?

 

Una delle tante motivazioni che mi hanno spinta a partire, forse anche una delle piú banali, era dipesa dal fatto che, studiando lingue, non riuscivo a spiccicare una parola in spagnolo, Quando arrivai, chiedevo ogni parola, anche la piú semplice ai miei amici, o alla mia coinquilina. In piú mi piace conoscere nuovi posti, nuova gente, nuove culture, cibi, bevande e tanto altro. Per esempio organizzavamo cene a base di piatti tipici del proprio paese di appartenenza.

Sono sicura al 100% di aver fatto la scelta migliore! se potessi rifarei l’Erasmus altre 15000 volte, e non cambierei affatto la mia destinazione! La Spagna, é la Spagna! Anzi, sarebbe per me un vero piacere riuscire a tornare li, e perché no, restarci anche per qualche anno!

Il mondo universitario in Spagna: in che modo è diverso da quello italiano? Quali sono le tue opinioni a riguardo?

 

Credo che sia giusto studiare all’estero. In Spagna, e non solo li, le lezioni, gli esami e tutto ciò che concerne un esame, vengono organizzati in maniera diversa. Ogni studente è più seguito! le classi sono solitamente ridotte. Raramente mi è capitato di vedere classi superaffollate, come invece spesso succede a Bari. Si preparano lavori di gruppo, ti danno i compiti a casa! E’ come se, buona parte del lavoro, fosse svolta in classe! Anche a livello organizzativo, sono molto efficienti: per esempio, non c’é bisogno di fare le solite file in segreteria, basta prendere una sorta di appuntamento, decidendo da te il giorno e l’ora, per poi presentarti lí, il giorno prestabilito e consegnare tutto!  Io credo che le Universitá estere siano piú avanti rispetto a quelle italiane! e sarebbe giusto che anche le nostre universitá prendessero spunto da queste!

 

Cosa ti e’ mancato dell’Italia?

Posso essere sincera??? NULLA DI NULLA!!! Sono stati 6 mesi bellissimi, e se non fosse per il fatto che, tutti i miei amici erano giá tornati a casa, sarei rimasta li altri 6 mesi!!! É normale che la nostalgia di casa l’abbia sentita, soprattutto all’inizio, ma poi ho conosciuto persone, che sono diventata la mia famiglia di adozione!


Cristiano Prudente

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