Carmine: Erasmus a Valencia

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Abbiamo intervistato Carmine, 25 anni.

Studia infermieristica alla Sapienza di Roma, ma con sede a Viterbo.

E’ al 3° anno dei suoi studi e aveva la necessità di interrompere quella monotonia routinaria che si era creata nella sua vita. Allora ha deciso di partecipare al bando di concorso per il progetto Erasmus. “Ora eccolo li’, che gioca a fare il piccolo infermiere a Valencia !”  

Il suo augurio e’ quello di riuscire a fare anche delle esperienze di lavoro all’estero dopo l’Università.

Ecco la sua intervista.

Ciao Carmine, ci puoi dire in che modo pensi che la realtà spagnola sia diversa da quella italiana?

Ti posso dire che quando sono atterrato all’aeroporto di Valencia, una volta sceso dall’aereo, non ho mai avvertito quella sensazione che si prova quando si va all’estero. Cioè avvertire subito la differenza con casa tua, sentire profumi diversi, architetture differenti e cosi via. Tutt’ora mi sento di poter dire di non sentirmi in un paese straniero se non fosse per la lingua. Questo ti può far pensare quanto i due paesi siano simili. Abbiamo lo stesso carattere, ritmi di vita abbastanza simili, più o meno le stesse abitudini, tranne che per quelle alimentari ( chiaramente mi riferisco al paragone con gli italiani meridionali ).

Insomma, ritengo che siano due paesi assolutamente simili, entrambi di cultura mediterranea e con un approccio particolare alla vita. Però devo ammettere che mi manca un pochino il piacere di poter bere un buon espresso al bar la mattina, qui proprio non ci riescono a farlo decente :-).

Quali sono le differenze nel mondo universitario?

Credo che per quanto riguarda la voce strutture e servizi, il sistema universitario spagnolo batte quello italiano, ma io parlo per paragone con la mia Università. Non voglio dire che tutte le Università italiane sono come la mia. Però oggettivamente qui uno studente ha tutto quello che gli serve. Strutture sportive di taratura olimpica, servizi efficientissimi e strutture ultramoderne, con spazi dedicati al tempo libero e allo studio. In Italia invece, la mia vita universitaria si svolge tutta all’interno dell edificio sede della facoltà.

Per quanto riguarda la parte umana invece ( professori, relazioni con la segreteria e così via ) le differenze diventano addirittura colossali, con professori molto disponibili e pronti ad ascoltare le tue problematiche. Uffici molto funzionali ,con personale sempre cortese e pronto a risolvere tutti i problemi. Qui inoltre conta molto il parere degli studenti sul’Università, sulla quale basano la programmazione ed eventuali migliorie da apportare.

Qual è il tuo luogo preferito della Spagna?

A questa domanda potrei anche non rispondere, perche a dire il vero a causa del mio particolare Erasmus, che prevede un tirocinio giornaliero di 6 ore, dalle 8 della mattina alle 2 del pomeriggio, non ho avuto possibilità di visitare luoghi al di fuori di Valencia. Ma a questo problema troverò subito una soluzione, infatti non posso non visitare almeno una delle città tra Barcellona, Madrid e Sevilla dove tra le altre cose ho parecchi amici.

Cosa pensi del costo della vita in Spagna?

Per quello che riguarda la vita ( palestra, movida, affitti, spesa alimentare, ecc …) Il costo nel complesso è anche più economico paragonato a quello Italiano. Gli affitti delle stanze sono molto più a portata di studente che da noi. Io per una stanza in Plaza de l’Ajuntament ( pieno centro ) pago solamente 250 euro. In Italia in una zona cosi centrica, in una citta’ di dimensioni simili come ad esempio Torino, il prezzo sarebbe come minimo il doppio. Poi anche la spesa è molto economica, per non parlare del costo della vita notturna. Le discoteche hanno prezzi che da noi non si possono neanche immaginare. Nella maggior parte dei locali per attirare clienti ci sono ragazze all’ingresso che offrono anche delle bevute in omaggio o comunque, se si è bravi si possono trovare anche delle ottime cervezas spendendo un massimo di 2 euro per una pinta.

Però non tutto ciò che luccica è oro, infatti qui in Spagna il costo delle bollette è molto più elevato che da noi in Italia. Il telefono prevede ancora il pagamento del canone alla compagnia nazionale ( il nostro vecchio canone telecom per capirci ) e la luce e il gas hanno tariffe che paragonate alle nostre possono registrare anche un + 20%, e in generale i servizi pubblici sono leggermente più cari . Quindi potrei anche dire che mettendo su una bilancia i diversi fattori, alla fine dei conti il costo della vita è simile a quello Italiano.

Cosa cambieresti della Spagna? E dell’Italia?

Della Spagna sostanzialmente cambierei le stesse cose che cambierei dell’Italia. Perche credo che i problemi delle culture mediterranee siano sempre gli stessi. La politica è la stessa che in Italia e tutti cercano di avere successo a discapito di altri. Però sono due paesi dove la storia che li accompagna è cosi forte che riesce a nascondere questi problemi e farli passare in secondo piano. Alla fine dei conti sono due paesi dove si vive divinamente. Al Nord Europa saranno anche più civilizzati ma non hanno il sole e l’allegria che abbiamo noi 🙂

Che consiglio daresti a chi è in Italia ma vorrebbe espatriare?

Conoscete il detto che dice: partire è facile, restare invece è difficile? Bene io credo che questa sia solo una scusa, per non dire di non avere la voglia o la forza di scoprire nuove culture, nuove terre, nuove città, nuove persone di tutte le razze. Vivere all’estero ti rende una persona totalmente differente, riesci a vedere il mondo con occhi di chi sa, che le differenze sono motivo di cuiriosità e non di odio.

Quindi se avete minimamente l’intenzione di fare una qualsiasi esperienza all’estero fatela, vi potra andare bene o anche male, ma sicuramente vi cambierà.


Cristiano Prudente

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